Disincanto
16.06.2011
Non demordi e ancora cerchi
di aprirti degli immensi varchi
in porte chiuse da scardinare
contemplando il tempo passare.
Il tuo svogliato disincanto
avvolge, come il tetro manto,
la necessità di incalzare
attimi nuovi da preservare.
Piano un attimo agonizza
celando ampie smorfie di stizza;
questo doveva esser amore
e non sol’enfasi del rancore.
Distaccato a dover subire
il suo schiaffo a infierire
con sol tre parole; quanto odio!
Un sol triste pensiero. Addio.
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